giovedì 11 dicembre 2008
Una citazione da kung-fu-panda
domenica 30 novembre 2008
Quasi un Buddha
No, leggimela tu disse Gasan.
Lo studente apri' la Bibbia e lesse da san Matteo: E perchè ti preoccupi del vestiti? Guarda come crescono i gigli del campo: essi non lavorano Salomone in tutta la sua gloria era abbigliato come uno di loro... Percio' non darti pensiero del domani, perchè sarà il domani a pensare alle cose....
Gasan osservò: Chiunque abbia detto queste parole, a me sembra un uomo illuminato.Lo studente continuo' a leggere: Chiedi e ti sarà dato, cerca e troverai, bussa e ti sarà aperto. Perchè colui che chiede riceve, e colui che cerca trova, e colui che bussa verrà aperto. Gasan commento':Questo è molto bello. Chiunque l'abbia detto, è quasi un Buddha.
Da: 101 Storie Zen - Adelphi
mercoledì 19 novembre 2008
Kashima Shinto-ryu e Aikido
Kashima Shinto-Ryu (鹿岛新当)流, Kashima Shinto-ryu?) È un tradizionale (Koryu) scuola di arti marziali giapponesi, durante il tumultuoso Sengoku Jidai, un tempo di guerra feudale, la scuola di tecniche si basano sul campo di battaglia esperienza e ruotano intorno a trovare punti deboli nella armatura.
Fondata da Tsukahara Bokuden nel periodo Muromachi (1490-1571), figlio di un prete Shinto del santuario di Kashima, nella prefettura di Ibaraki. La Kashima Shinto ryu è una della più antiche e vigorose organizzazioni del Giappone. Una delle caratteristiche più interessanti della Kashima Shinto ryu è la sua natura ampia e olistica. Sebbene l’allenamento si basi sull’uso della spada, la Kashima Shinto ryu bugei, praticata oggi, comprende dodici particolareggiate discipline militari (bujutsu): kenjutsu scherma, batto-jutsu (arte di sguainare la spada); naginata-jutsu (uso della naginata, particolare di lancia); sojutsu (uso dell’alabarda); kenjutsu-tachiai (uso della spada contro altre armi); shuriken-jutsu (uso di dardi da lancio); jujutsu; kenpo (colpire l’avversario con pugni e calci); bojutsu (uso del bastone lungo); jojutsu (uso del bastone corto); kaiken-jutsu or tanto-jutsu (uso del coltello e della spada corta); and tasuki-dori or hobaku-jutsu (immobilizzare e legare un avversario). Queste discipline si intrecciano e coesistono come componenti di un singolo intero. Ognuna contiene tutte le altre ed è, allo stesso tempo presente in tutte le altre. Ognuna di queste si basa sugli stessi principi di pensiero e movimento, differenziandosi solo nell’interazione di questi principi con le caratteristiche peculiari dell’arma usata. Nessuna è completa in se stessa. La Kashima Shinto ryu bugei, come un’entità dietro una semplice sequenza di trucchi e strategie per il combattimento, si rivela quando è presa nel suo intero, quando tutte e dodici le discipline bujutsu sono integrate in un singolo budo.
Riferimenti.:
Aikido e dintorni
aikidojo
giovedì 13 novembre 2008
Il Suono di una sola mano
Il maestro del tempio Kennin era Mokurai, Tuono silenzioso.
Aveva un piccolo protetto, un certo Toyo, un ragazzo appena dodicenne. Toyo vedeva che i discepoli più grandi andavano ogni mattina e ogni sera nella stanza del maestro per essere istruiti nel Sanzen o per avere privatamente qualche consiglio, e che il maestro dava loro dei koan per fermare le divagazioni della mente.
Anche Toyo voleva fare il Sanzen.
«Aspetta un poco» disse Mokurai «sei troppo giovane!»
Ma poiché il piccolo insisteva, l'insegnante finì con l'acconsentire.
Quella sera, all'ora prestabilita il piccolo Toyo si presentò alla porta della stanza Sanzen di Mokurai.
Battè il gong per annunciarsi, fece tre rispettosi inchini prima di entrare, poi andò a sedersi in silenzio davanti al maestro.
«Tu puoi sentire il suono di due mani quando battono l'una contro l'altra» disse Mokurai.
«Ora mostrami il suono di una sola mano».
Toyo fece un inchino e se ne andò nella sua stanza per riflettere su questo problema.
Dalla sua finestra poteva sentire la musica delle geishe. «Ah, ho capito» proruppe.
La sera dopo, quando il suo insegnante gli chiese di illustrargli il suono di una sola mano, Toyo cominciò a suonare la musica delle geishe.
«No, no» disse Mokurai «questo non serve, questo non è il suono di una sola mano!»
Temendo che quella musica potesse distrarlo, Toyo si trasferì in un luogo tranquillo.
Riprese quindi a meditare. «Qual'è il suono di una sola mano?». Per caso sentì gocciolare dell'acqua. «Sì, stavolta ci sono» pensò Toyo.
Quando tornò davanti al suo insegnante, Toyo imitò il gocciolare dell'acqua.
«Cos'è questo?» sorrise Mokurai. «Non è il suono di una sola mano, è il suono dell'acqua che gocciola! Prova ancora!».
Invano Toyo meditò per sentire il suono di una sola mano. Sentì il respiro del vento, ma quel suono venne respinto.
Sentì il grido del gufo, ma anche questo venne respinto. Nemmeno le locuste erano il suono di una sola mano.
Più di dieci volte Toyo andò da Mokurai con suoni diversi. Ma erano tutti sbagliati.
Per quasi un anno si domandò quale poteva essere il suono di una sola mano.
Finalmente il piccolo Toyo entrò nella vera meditazione e superò tutti i suoni.
«Non potevo mettere insieme nient'altro, così ho raggiunto il suono senza suono».
Toyo aveva finalmente realizzato il suono di una sola mano.
lunedì 13 ottobre 2008
Bushido
martedì 7 ottobre 2008
Miyamoto Musashi
Musashi Miyamoto (Miyamoto, 1584 – 19 maggio 1645) è stato un militare e scrittore giapponese, ufficialmente riconosciuto come il più grande spadaccino giapponese della sua epoca, vinse più di 60 duelli, molti dei quali usando un bokken contro armi reali.
Nato nel villaggio Miyamoto nella provincia di Harima, fu istruito all'uso delle armi dal padre Munisai, che era uno spadaccino riconosciuto dallo shogun, mentre al suo sviluppo spirituale contribuì anche il monaco zen Takuan Soho amico di Yagyu Munemori, famoso maestro di spada. A soli 13 anni ebbe il suo primo duello mortale.
A 16 anni partecipò e si batté nella Battaglia di Sekigahara (1600) per la fazione sconfitta, quella dei daimyō dell'ovest. Sopravvissuto al massacro, Musashi cominciò un vagabondaggio per il Giappone alla ricerca di avventure e di affermazione personale.
Vagò fino ai 29 anni, battendosi per sessanta volte ottenendo sempre la vittoria, anche quando si trovò a combattere contro più avversari contemporaneamente o contro maestri di arti marziali, come i samurai della famiglia Yoshioka, famosi per la loro scuola di spada a Kyōto.
Oltre a combattere dipingeva in modo superbo e scriveva poesie. Trascorse quasi tutta la sua vita in ritiro ascetico sulle montagne giapponesi. Il suo Libro dei cinque anelli è stato, per secoli, il principale manuale di strategia di combattimento con la spada giapponese e, recentemente, sta diventando molto noto anche in Europa ed in America. Anche se i meriti artistici di Musashi erano grandi, era tuttavia un uomo terribilmente crudele ed egoista, con un'ossessione della morte che lo portò ad uccidere in modo sfrenato.
giovedì 2 ottobre 2008
KATANA WAKIZASHIS & TANTOS
KATANA Wiki
La katana è la spada lunga giapponese. Anche se molti giapponesi usano questa parola per indicare genericamente una spada, il termine Katana (o più precisamente uchigatana) si riferisce ad una specifica spada a lama curva e a taglio singolo usata dai samurai.
La produzione di spade in ferro inizia in Giappone alla fine del IV secolo. Le katana cominciano ad apparire intorno alla metà del periodo Muromachi (1392-1573). Nel successivo periodo Momoyama (1573-1614) si realizza un grande sviluppo sia tecnologico che estetico. Con l'epoca Tokugawa (1603-1868) le lame di lunghezza superiore ai 2 shaku (60,6 cm) furono riservate ai samurai e vietate a tutti gli altri cittadini. Dopo la restaurazione imperiale del periodo Meiji (1868-1912), con l'editto Haitorei del 1876, venne dichiarata estinta la casta dei samurai e quindi il portare in pubblico il Daisho, loro simbolo sociale.
Wakizashi Wiki
Il wakizashi è una corta spada tradizionale giapponese che i samurai tenevano sempre con sé. Veniva utilizzata durante la cerimonia del Seppuku.
La sua lama è lunga dai 30 ai 60 centimetri. La wakizashi era solitamente portata dai samurai insieme alla katana. Quando indossate insieme la coppia di spade era detta daisho, che si può tradurre come "grande e piccola"; dai ("grande") per la katana e sho ("piccola") per la wakizashi. Mentre il samurai poteva (a volte) abbandonare la sua katana, per esempio in caso di visite ufficiali, egli non si separava mai dal wakizashi, che veniva chiamato "il guardiano dell'onore".
La coppia di spade veniva portata dal samurai infilandole nella cintura: la katana al fianco sinistro, ed il wakizashi davanti al ventre (hara) (sede dello spirito dell'uomo per i Giapponesi). Da qui il concetto di guardiano dell'onore, che spiega anche perché i samurai si tagliassero il ventre (seppuku o più volgarmente harakiri) per suicidarsi.
Tanto WikiIl tantō tantōè un pugnale giapponese lungo fino a 30 cm (di sola lama). In battaglia era tenuto dietro la schiena, per comodità, in quanto l'estrazione della katana e del wakizashi doveva essere fluida e senza intoppi.
I tantō erano spesso simboli di potere e finemente decorati con lacche dorate (makie) e gioielli, venivano utilizzati dai Daimyo sul loro trono o dalle mogli dei samurai come distintivo di casta e per la difesa personale.
sabato 27 settembre 2008
Iscrizioni Dojo Giustiniani Aikido Genova
Sono aperte tutto l'anno le iscrizioni al Dojo Giustiniani di Genova, La prima lezione di prova è gratuita.
Per informazioni:
Tel 010.252863
Cel. 347.9518183
E-Mail: Dojogiustiniani@libero.it
Via Chiabrera, 7 Genova
Aikido Steven Seagal, 7th Dan, Tokyo Demo 1996
7th Dan Aikido Sensei Steven Seagal alla dimostrazione Aikido nel 1996 a Tokyo nella sua migliore forma fisica, il randori mostrato verso la fine è sempre ineccepibile
Aikido - Steven Seagal, 7th Dan, Tokyo Demo 1996 - video powered by Metacafe
venerdì 15 agosto 2008
Come pulire la katana - 刀
Come:
La manutenzione della lama è molto importante per preservarne la finitura e deve essere applicata almeno ogni tre mesi utilizzando l’apposito kit e ogni qualvolta la lama viene toccata.
Per prima cosa usare un foglio di carta di riso per rimuovere l’olio rimasto dalla precedente manutenzione.
Passare delicatamente la palla con polvere contro la superficie della lama per cinque centimetri alla volta fino a raggiungere l’intera lunghezza della lama in modo da distribuire la polvere uniformemente. Usare quindi un pezzo di carta di riso oppure un panno morbido di cotone per lucidare la lama. Ripetere l’operazione su entrambi i lati fino a che la lama sia ben lucidata e la polvere rimossa.
Applicare poche gocce di olio lungo la lunghezza della lama su entrambi i lati ed usare un pezzo pulito di carta di riso oppure un panno di cotone per distribuirlo in modo omogeneo. Fare attenzione a non toccare la lama prima di rinfoderarla.
venerdì 13 giugno 2008
Contare in Giapponese da 1 a 10
2. (二) Ni
3. (三) San
4. (四) SHI
5. (五) Go
6. (六) ROKU
7. (七) SHICHI
8. (八) HACHI
9. (九) KU
10. (十) JU
venerdì 6 giugno 2008
Le 7 pieghe dell'hakama
(5 davanti, 2 dietro) hanno il seguente significato simbolico:
1 Yuki Coraggio, valore, ardimento
2 Jin Umanità, carità, benevolenza
3 Gi Giustizia, rettitudine, integrità
4 Rei Etichetta, cortesia, civiltà (anche con il significato di ossequio)
5 Makoto Sincerità, onestà, realtà
6 Chugi Lealtà, fedeltà, devozione
7 Meiyo Onore, credito, gloria; anche reputazione, dignità, prestigiomartedì 3 giugno 2008
Tanti manuali in PDF molto utili
Guida alla costruzione
giovedì 29 maggio 2008
La cultura dei Samurai
Aikido un po' di storia
Aikidō (合気道 , Aikidō anche (合氣道, usando un più antico kanji) letteralmente significa "via [dō] dell'armonizzazione [ai] dell'energia [ki]"), è una moderna arte marziale giapponese praticata a mano nuda e con armi tradizionali (bastone, spada, pugnale) chiamati ken (spada), jo (bastone) e tomaucci(il pugnale). I praticanti vengono chiamati aikidōka (合気道家, aikidōka). Fu sviluppata da Morihei Ueshiba (植芝盛平, Morihei Ueshiba) (anche chiamato dagli aikidōka Ōsensei (翁先生, Ōsensei"Grande maestro")) a cominciare dagli anni trenta del '900. Il fondatore continuò ad insegnare la sua arte sino a poche settimane dalla morte, praticando nonostante un tumore allo stomaco in fase terminale.
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